Ada in town – cena n° 5
3 Mag 2017
C’era una volta un giovane che diceva di avere il cuore più bello del mondo, un cuore perfetto senza alcun difetto. Un giorno passò un vecchio e gli disse che no, il suo cuore ricco di cicatrici, bitorzoli, buchi e voragini manco fosse una strada di Roma era molto più bello del suo. “Stai scherzando!” disse ridendo il giovincello, ma il vecchio gli spiegò: “Ogni ferita corrisponde ad una persona che ho amato, ho staccato un bel pezzo dal mio cuore e gliel’ho dato, alcuni a loro volta hanno ricambiato, tanti piccoli bubboni che mi ricordano l’amore scambiato, altri mi hanno dato niente e resta un buco che però chissà, magari un domani verrà colmato, io mi ricordo comunque di aver amato. E così il giovane capì, si stacco un pezzo di cuore e lo donò al vecchio che fece altrettanto. E vissero tutti felici e contenti.
Cuori miei cari, eccovi servita l’ultima cena di Ada in town a base di interiora e frattaglie, il cuore pulsante che abbiamo condiviso e assaggiato.
Siamo in 18: B – cuore alcoolico di Ada in town – G e A – nuovi palati – 2 G – che tra un progetto e l’altro è ormai anni che ci conosciamo, ma credo che sia la prima volta che vengano farciti da Ada – M e D – nuovi palati – A e Gf detto F – intimi amici di Ada – A detto T – fedele sostenitore delle frattaglie sempre – E, R, I e D – vincitori del premio fedeltà – C e A – appassionati di interiora – W ed io.
I ringraziamenti palpitano, battono e si sprecano.
Grazie di cuore a tutti voi che vi siete prestati a fare da cavie nell’assaggio del cuore della felicità!
Grazie a tutta la squadra del Camaleonte Piola 2.0, grazie Elena, grazie Ennio, grazie Martina, grazie Alberto, grazie Ruth e grazie anche a te, uomo che dissimuli e cuoci le zucchine con la forza dello sguardo, siete una splendida amalgama di meravigliosi cuori. Grazie per averci ospitate!
Grazie a Bruno che si è prestato a presentare e mescere i vini tenendo alto il buon nome di Ada e di tutte le erre del mondo.
Grazie all’AgriSalumeria Luiset che in tutte queste cene ha fornito cuori, fegati e salsicce da fare battere il cuore a Gargantua, è stato un sanguigno piacere collaborare con loro e maneggiare le loro meravigliose carni che non vedo l’ora di rigustare!
Grazie a Giulia e ai suoi Vini Senza Trucco, circuito Convinto. Conoscerla mi ha fatto battere il cuore, conoscetela anche voi!
Grazie alla Cascina Melongis per produrre dei vini così, fanno bene al cuore.
Grazie a Ilaria, che senza di lei avrei foto a caso e navigherei a vista in un’organizzazione sommaria a costante rischio infarto.
Grazie a Carlo e a LACHIMICA design studio, Ada vi mangerebbe di baci.
Grazie a Walter con tutto il mio palpitante cuore e il mio seppur piccolo cervello: anche questa volta mi ha supportato, sopportato e rincuorato sebbene a lui, al mio amato, le interiora non diano alcuna gioia al palato!
Per 18 persone
Torta di patate alla finanziera
Patate 3 kg
parmigiano grattugiato 200 g
uova 4
salsiccia 400 g
fegato di maiale 400 g
animella 1
farina
pane grattugiato
burro 100 g
sale
Morale della Torta di patate alla finanziera: burro e uova amalgamati alle patate si trasformano in uno scrignetto soffice e dorato ripieno di succulente frattaglie – tutte cotte a parte, neanche da scrivere – che abbinate ad un bicchiere di bianco Comitis – uve Chasselas 60% e Chariou 40% – si fanno aromaticamente bere e mangiarare, placando i morsi la fame e spalancando le porte dell’appetito.
Minestrone di lattughe ripiene
Foglie di lattuga 38 su per giù
carne magra di maiale 1 kg
cervello 200 g
animelle 500 g
poppa di vitella 150 g
zucchini secchi
maggiorana
aglio
aglio
parmigiano grattugiato
uova 6
burro
brodo
sale
Morale del minestrone di lattughe ripiene: “è una caratteristica preparazione genovese, tradizionale del giorno di Pasqua”. Foglie di lattuga sbollentate, ripiene di una pasta liscia composta da carne trita di maiale e animelle – tutte cotte a parte, che ve lo scrivo a fare – maggiorana e aglio in abbondanti quantità e poi cotte in brodo, abbinate al favoloso e fragoloso rosato Sinespina – rosato da uve Neretta cuneese (50%), Barbera (25%), Freisa (10%), Chatus (10%), Pelaverga (5%) – . Io ho un debole per il vino rosato e tra il profumo della maggioranza, il pungente dell’aglio e il rosato nel bicchiere inizio a sentire la primavera nell’aria e la felicità nel cuore.
Da anni tento di preparare questo piatto ma ahimè tutte le volte mancava sempre qualche ingrediente e anche in questa occasione non è andata diversamente. Niente cervella e, come sempre, niente poppa di vitella che sembra sempre lì a portata di mano, ma alla fine, tutte le volte, mi lascia in bianco… prima o poi ti tasterò, poppa di vitella.
Regaglie di pollo alla finanziera nel flan di crema
Creste di gallo 400 g
carne trita di manzo 500 g
salsiccia 700 g
cuore 1
fegato di maiale 600 g
melanzana e zucchina travestite da fungo
conserva di pomodoro
aceto
marsala
uova 18
latte 2 l
burro 800 g
farina 400 g
noce moscata
alloro
olio
pepe
sale
Morale delle Regaglie di pollo alla finanziera nel flan di crema: immaginatevi una tonda corona di sformato morbido e cremoso di uova e besciamella bianco latte ripiena di succulente creste di gallo, bocconcini di salsiccia, tocchetti di cuore, fegato e animelle, micro polpette, melanzane e zucchine travestite da funghi che altrimenti poi sto male, tutti cotti rigorosamente a parte – ci mancherebbe – e sfumati chi con l’aceto, chi col marsala, chi col bianco e qualcuno che addirittura nel rosso ci cuoce poi riuniti in una grande pentola a sobbollire insieme con un barattolo di casalinga conserva di pomodoro, abbinateci un bicchiere di rosso Ardy, 90% barbera 10 % chatus e scoprirete un assaggio di felicità.
Vi confesso che prima di Ada in town io le interiora non le capivo e quindi non le apprezzavo, mi sentivo in difetto. Il gustarmi fino all’ultimo questa cena mi ha reso interiormente felice. Interiora: non vi amo, ma vi capisco. Grazie per l’amicizia.
Spuma gelata di fragole
Fragole 600 g
limone 1 ½
panna 1,5 l
zucchero 500 g
Morale della Spuma gelata di fragole: chiude alla perfezione la succulenta cena. A Cesare quel che è di Cesare, ovvero a Ruth e al Camaleonte quel che è di Ruth e del Camaleonte: la spuma la preparano loro seguendo le indicazioni di Ada ed esce che è un incanto rosa e dolce, abbinato ad un calice di Sodali da uve appassite, speziato ma non dolce. Un finale da principesse!
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