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QUALCOSA DI SINISTRA

Qualcosa di sinistra – Parole e assaggi mancini,
un’idea originale di Sara Casiraghi / pentolapvessione, gastropsicologa eccentrica, ed Eleni Molos, attrice e filosofa mancina.

Sara e Eleni, sinistre protettrici dei mancini – ph Marco Del Comune

 

Eccovi servita una cena spettacolo studiata e apparecchiata a misura di mancino e per tutti coloro che si vogliano cimentare nell’impresa. I mancini avevano bisogno di un’occasione di riscatto: come tutte le minoranze, hanno subìto una storia di emarginazione e repressione, e ancora oggi solo chi è mancino sa quanti disagi possano nascondersi nelle piccole azioni quotidiane, come aprire l’automobile, tagliare una bistecca, prendere appunti in un’aula universitaria, aprire un barattolo di piselli. È innegabile: il mondo è ancora governato dai destrorsi, spesso inconsapevoli e a volte… fin troppo consapevoli! Eppure i mancini sono tra noi, restituiscono una realtà “allo specchio” che non siamo abituati a vedere.
In Qualcosa di sinistra potranno incontrarsi, riconoscersi e condividere con i loro amici destrorsi una serata speciale di inclusione, divertimento e ottima cucina.

Prima assoluta venerdì 21 settembre alle ore 20,30 nei saloni del Circolo della Stampa a Torino (Palazzo Ceriana Mayneri – Corso Stati Uniti, 27). L’evento è parte del cartellone di Terra Madre – Salone del Gusto: tutto il menù vanterà ingredienti dai Presìdi di Slow Food e sarà da sorbire rigorosamente alla maniera mancina, sotto stretta e ironica sorveglianza. (altro…)

7 Lug 2017

Ada in gelatina off

Se penso alla gelatina nel mio cervello si rassodano ricordi.
A casa mia la gelatina spaccava.
Simmenthal e Montana e il mondo dei sott’aceto e della carne in scatola, il mondo degli affetti, quello di “Ciao mamma, cosa c’è per pranzo?” “Simmenthal e insalata di pomodori” “Oddio, di nuovo le orecchie di mucca in gelatina? Anche oggi?” “Ciao papà cosa c’è per pranzo?” “Ho fatto la gelatina” “Oddio di novo tutti gli avanzi del frigo!”.
Gastronomie anni ’80 e ’90, in particolare una in corso Sebastopoli il sabato pomeriggio dove il trionfo delle gelatine era assicurato: gamberi, gamberetti, astici, aragoste e cetriolini, sformati, aspic e pâté che mi facevano sognare. Non che la gelatina mi facesse impazzire, però la trovavo bellissima.
A casa mia la gelatina spaccava così tanto che da qualche parte devo avere ancora una cinquantina di confezioni di dadi Ideal, due per confezione.
D’estate poi ogni scusa era buona. Al limone, all’aceto, al marsala, al vino bianco
la gelatina o la ami o la odi, un po’ come le interiora. E Ada nella gelatina ci sguazza, un po’ come nelle interiora. E siccome è estate e le ricette non mancano, ecco servita Ada in gelatina e fiumi di bollicine.

28 giugno
A cena D, R, E, P, F con due suoi amici e una sua amica, A, I, B, W ed io.
Per due giorni Elena ed io ci dedichiamo con cura e calore, tanto calore, alla gelatina di carne, quella che quando fai il bollito il giorno dopo la trovi nel piatto come per magia. Facciamo bollire il brodo per ore e ore e ore e ore e ore e ore e aggiungetene ancora qualcuna, sgrassiamo, raffreddiamo, filtriamo, chiarifichiamo, riraffreddiamo ma ciccia, la gelatina non viene e ne converrete: sarebbe potuto essere un problema per una cena in gelatina l’assenza di gelatina e invece… e invece il pragmatismo di Elena salva la cena. Cosa c’è di meglio di una donna pragmatica? Leggere per credere.
Come sempre i ringraziamenti sono d’obbligo.
Ringrazio tutti voi che vi siete prestati a fare da cavie alla ricerca della felicità, spero siate stati felici.
Ringrazio Elena, Alberto e Martina – Il CAMALEONTE Piola 2.0 – solari, splendidi, pragmatici e accoglienti ospiti.
Ringrazio l’agrisalumeria Luiset, l’Azienda Agricola Negro Angelo e figli, l’Antica Cascina dei Conti di Roero e l’Azienda Agricola Pace, partner gastronomici di questa serata.
Ringrazio Carlo e LACHIMICA design che come sempre si è fatta in trenta menù per la felicità di Ada.
Ringrazio Bruno che anche questa volta si è prestato a raccontare i vini e a riempire i calici facendomi sbronzare. Anche questa volta.
Ringrazio W che la gelatina come le interiora neanche gli piace, ma cosa non si è costretti a fare per amore.

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22 Mag 2017

Cassöla ai milanesi a maggio. Ci vuole coraggio.

Inaugurazione dello studio di Marco del Comune
Studio con gusto a Nolo – Via Padova, 90 – Milano

“Ada, sei sicura?”
“Certo!”
“Ma non farà un po’ caldo?”
“Ho controllato il meteo, non ancora abbastanza.”
“E poi non l’ho mai cucinata. Ada: la cassöla ai milanesi. A maggio. Non so se ho il coraggio.”
“Innanzitutto tu non cucini mai le ricette prima, l’ho fatto già io. E poi se sono milanesi andranno in brodo di giuggiole per una cassöla fatta come si deve. L’importante sono le materie prime: testa, piedini, cotenne, guanciale, guanciotte, costine. E con Luiset siamo tranquille. Te le consegnano pure a Milano, cosa vuoi di più. E poi segui alla lettera quello ho scritto e vedrai, non puoi sbagliare. E ricordati di prendere il pentolone.”
“Ricapitolando: cassöla ai milanesi, a maggio. E pentolone in viaggio. In treno. Va bene Ada, come al solito mi fido. Partiamo, ma ci va coraggio”.

E come sempre cara Ada faccio bene a fidarmi. Dopo qualche incertezza iniziale – la cassöla a maggio? – decine di palati iniziano ad assaggiarla e non si fermano più. Complimenti, brindisi e felicità. Buoni i peperoni, buone le polpette di verdura, buoni gli stuzzichini… ma la cassöla! E con tutto il brodoso grasso che avanza pensa, prendo coraggio e preparo anche il risotto. Ai milanesi. E leggendo nei tuoi pensieri all’ultimo grattugio su la buccia di limone, come fosse un ossobuco. Alla milanese.
E poi come spesso succede i profumi della cucina mi saziano mentre i brindisi si moltiplicano e alla fine io un po’ biascico.
Grazie a tutti, siete degli splendidi stomaci da farcire. A presto!

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3 Mag 2017

Ada in town – cena n° 5

C’era una volta un giovane che diceva di avere il cuore più bello del mondo, un cuore perfetto senza alcun difetto. Un giorno passò un vecchio e gli disse che no, il suo cuore ricco di cicatrici, bitorzoli, buchi e voragini manco fosse una strada di Roma era molto più bello del suo. “Stai scherzando!” disse ridendo il giovincello, ma il vecchio gli spiegò: “Ogni ferita corrisponde ad una persona che ho amato, ho staccato un bel pezzo dal mio cuore e gliel’ho dato, alcuni a loro volta hanno ricambiato, tanti piccoli bubboni che mi ricordano l’amore scambiato, altri mi hanno dato niente e resta un buco che però chissà, magari un domani verrà colmato, io mi ricordo comunque di aver amato. E così il giovane capì, si stacco un pezzo di cuore e lo donò al vecchio che fece altrettanto. E vissero tutti felici e contenti.

Cuori miei cari, eccovi servita l’ultima cena di Ada in town a base di interiora e frattaglie, il cuore pulsante che abbiamo condiviso e assaggiato.
Siamo in 18: B – cuore alcoolico di Ada in town – G e A – nuovi palati – 2 G – che tra un progetto e l’altro è ormai anni che ci conosciamo, ma credo che sia la prima volta che vengano farciti da Ada – M e D – nuovi palati – A e Gf detto F – intimi amici di Ada – A detto T – fedele sostenitore delle frattaglie sempre – E, R, I e D – vincitori del premio fedeltà – C e A – appassionati di interiora – W ed io.
I ringraziamenti palpitano, battono e si sprecano.
Grazie di cuore a tutti voi che vi siete prestati a fare da cavie nell’assaggio del cuore della felicità!
Grazie a tutta la squadra del Camaleonte Piola 2.0, grazie Elena, grazie Ennio, grazie Martina, grazie Alberto, grazie Ruth e grazie anche a te, uomo che dissimuli e cuoci le zucchine con la forza dello sguardo, siete una splendida amalgama di meravigliosi cuori. Grazie per averci ospitate!
Grazie a Bruno che si è prestato a presentare e mescere i vini tenendo alto il buon nome di Ada e di tutte le erre del mondo.
Grazie all’AgriSalumeria Luiset che in tutte queste cene ha fornito cuori, fegati e salsicce da fare battere il cuore a Gargantua, è stato un sanguigno piacere collaborare con loro e maneggiare le loro meravigliose carni che non vedo l’ora di rigustare!
Grazie a Giulia e ai suoi Vini Senza Trucco, circuito Convinto. Conoscerla mi ha fatto battere il cuore, conoscetela anche voi!
Grazie alla Cascina Melongis per produrre dei vini così, fanno bene al cuore.
Grazie a Ilaria, che senza di lei avrei foto a caso e navigherei a vista in un’organizzazione sommaria a costante rischio infarto.
Grazie a Carlo e a LACHIMICA design studio, Ada vi mangerebbe di baci.
Grazie a Walter con tutto il mio palpitante cuore e il mio seppur piccolo cervello: anche questa volta mi ha supportato, sopportato e rincuorato sebbene a lui, al mio amato, le interiora non diano alcuna gioia al palato!
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20 Apr 2017

Ada in town off – Dalla Russia con amore 2

Che meraviglia: passare un pomeriggio nella cucina del Sovietniko rende felice Ada quanto una ciliegina sulla torta, e se Ada è felice lo sono anche io. Profumi di affumicato, colori sgargianti rosso barbabietola e Giovanna ed io che abbiamo il vento anche nella testa rendono la preparazione dei piatti un continuo divertimento. Creme e mele, aringhe e salmone, bortsch e branzino, Russia, Polonia e Cina, vodka, viaggi e miraggi e sapori e la felicità mi sembra a portata di mano. Grazie! Grazie a tutto il Sovietniko: grazie Giovanna, grazie Alice, grazie Anastasia e grazie Anton, siete stati meravigliosamente ospitali. Grazie a Ilaria, che se non ci fosse non basterebbe tutta la sfoglia del mondo per sostituirla. Grazie a LACHIMICA design, Ada ogni volta che si vede nei vostri menù sorride. Grazie a tutti i vostri palati che anche questa volta si sono fidati. Grazie ai fedelissimi R e I che si fidano così tanto da non essersi persi un brindisi, grazie a F che appena riesce si presta, grazie a MC che si fida così tanto da portare anche suo marito, grazie a P che brinda a vodka anche se domani l’aspetta una levataccia e grazie a M che non si esime dal brindare, uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare, grazie a C e a E che è un piacere conoscere e come sempre grazie a W che senza di lui non so bene come questa follia sarebbe possibile. E grazie a Ada, la miglior amica immaginaria che si possa desiderare!

P.S. Ora che avete assaggiato cotanta sovietica bontà nel caso andaste in crisi d’astinenza da vero salmone affumicato e cucina russa in generale sapete dove procurare tutto ciò che vi occorre.

P.P.S. Alcune ricette confesso, le avevo già preparate in altre occasioni. Ada non va tutti i giorni in Russia e le ricette a disposizione non sono infinite.
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