“La sgualdrina è tentatrice.”
“Caro Ugo non c’è dubbio. E confesso che è anche uno dei piatti più pesanti che io abbia mai mangiato.”
Perché la cucina di Ugo è così: maschia e virile.
Questa sera gli amici e le amiche non mancano: amici di vecchissima data, amici belli, amiche care, amiche nuove e nuovi amici, amici ritrovati, amici che si rincontrano, amici che gravitano e amici antani.
Forza tutti a tavola, si inizia Amici miei, come se fosse…
Antani
Amiche care
Nuove Amiche
Amici che si rincontrano
Amici di vecchissima data e nuovi Amici
Amici belli
Amici Antani
I piatti si susseguono, i brindisi brematurano e si moltiplicano, gli animi si scaldano e le conversazioni lievitano. Che meraviglia Amici miei!
A rendere il tutto ancor più meraviglioso Arneis Boneur, Roero Vicot a Barbera d’Alba Gran Madre Cascina Pellerino di Monteu Roero. Grazie Cristiano!
Cristiano Bono – Cascina Pellerino
Grazie ad Elena, Ennio, Alberto, Polla e a tutto Il Camaleonte – piola 2.0: siete splendidi e brematurati al punto giusto. Grazie di cuore, mi fate sentire a casa.
E grazie a Bruno Boveri, pilastro alcolico di tutte queste cene.
Pilastri Alcolici
E grazie a tutti voi : grazie a D e F, grazie a E, grazie a L, grazie a F, grazie a A, grazie a M, grazie a R, grazie a D, grazie a W… è grazie a voi se anche questa volta ha vinto senza brogli e a maggioranza Grandissima cagata!
Una grandissima cagata!
Grazie a LACHIMICA design: è merito loro se Ugo, sornione e ammiccante, partecipa ad ogni cena con l’innata e inconfondibile galanteria che gli si confà.
Grazie a Marco Del Comune per le foto superSupercazzore!
A breve nuove informazioni sul prossimo appuntamento e presto il menù: stessa spiaggia, stesso mare, stessa Grandissima cagata!
Tutte le ricette che seguono, scrupolosamente seguite ed eseguite per l’occasione, sono tratte da Ugo Tognazzi, L’abbuffone. Storie da ridere e ricette da morire (1974), Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1985.
“Pronto, sono io, Tarapia Tapioco come se fosse antani con la supercazzoRa brematurata con lo scappellamento a destra. Lo credo che non capisci, farnetico, al pensiero delle tue cosce tornite io impazzisco. Descrivimi minuziosamente come sono fatti i tuoi capezzoli…”
“Cosa fai, schifoso?”
“Come che faccio, lavoro no, e lasciami lavorare, dico la mia…”
” Sì la tua porcata!”
“E insomma ognuno ha la sua specialità… ma si può continuare a tubare come fate voi? Gliela vogliamo dare una pennellata di sesso o no?”
Cin Cin e Cetriolini
Siamo qui apposta Ugo! Eccovi servita Straziami, ma di baci saziami. Insalata niçoise e Crostoni con Stinco di Santo per iniziare in paradisiaca leggerezza, Gnocchi di patate al gorgonzola “da svenire, credetemi!” e per chiudere in bellezza Bavarese di tette: diamogliela questa pennellata di sesso, siamo A tavola con Ugo!
Capezzolo su Bavarese di tette
A rendere ancora più virile questa maschia serata Brut Chardonnay metodo Charmat, Dogliani doc 2016 e Barbera d’Alba doc 2016, i vini guerrieri di Cantine Luzi Donadei Fabiani. Grazie A!
Andrea Luzi presenta i suoi vini guerrieri
Grazie a tutt@ voi che vi siete prestat@ a fare da cavie in questa gustosa avventura e a digerire per i due giorni successivi!
Straziami, ma di baci saziami – A tavola con Ugo – Amici miei
Grazie a D, a D, a G e G, e a S, a M e D, alla famiglia C, a E e alla sua amica, a C e ai suoi amici, a E e R, a D, a M e A, a W e a R, il valletto speciale.
Grazie a Bruno Boveri, pilastro alcolico di tutte queste cene.
Felicità elettorale
Grazie ad Elena, Ennio, Alberto, Polla e a tutto Il Camaleonte – piola 2.0: siete splendidi e brematurati al punto giusto. Grazie di cuore, mi fate sentire a casa.
Ab-buffoni
Grazie a LACHIMICA design: è merito loro se Ugo, sornione e ammiccante, partecipa ad ogni cena con l’innata e inconfondibile galanteria che gli si confà.
Grazie a Marco Del Comune per le foto superSupercazzore!
Ci vediamo martedì 9 maggio. A tavola con Ugo. Presto il menù, stessa spiaggia, stesso mare, stessa Grandissima cagata!
Il colesterolo è importante
Tutte le ricette che seguono, scrupolosamente seguite ed eseguite per l’occasione, sono tratte da Ugo Tognazzi, L’abbuffone. Storie da ridere e ricette da morire (1974), Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1985.
Insalata niçoise – L’abbuffone
Dal libro al piatto – Insalata niçoise
Lo stinco di santo – L’abbuffone
Paradisiaci crostoni con Stinco di santo
Gnocchi di patate al gorgonzola – L’abbuffone
Da svenire, credetemi.
Bavarese di tette – L’abbuffone
La Bavarese di tette è servita
“Sarà la musica del vento ma se chiudo gli occhi e penso io ti sentoooo tu stai parlaaaandooo ed io ti seeentooooo ed ogni giorno il nostro amore è una vela che sul mare si allontanaaaaa” Marisa Sannia, Io ti sento. Ascolatare per credere.
Ugoooooooo a Tutto Pesce ti saresti divertito. Oh se ti saresti divertito!
Tutto Pesce – 28 commensali, 13 uomini e 15 donne. Tre incinte.
Belle donne a profusione! Occhi chiari, occhi scuri, capelli lunghi, capelli corti, capelli lisci, capelli ricci, donne magre, donne formose… tutte belle donne, intense e delicate, dolcemente complicate. Pane per i tuoi denti.
Cento di queste donne
Non era mai successo, solitamente con tua pena le donne latitavano e invece finalmente la tua fama di latin lover le ha raggiunte, il menù conquistate, il vino inebriate.
Gamberetti, salmone, maionese, burro e panna a volontà.
Marinai, donne e guai
Ad abboccare tutta questa morbida e infinita dolcezza Erbaluce di Caluso e Erbaluce di Caluso MisoboloAzienda Agricola Cieck San Giorgio Canavese. Lia Falconieri, splendida produttrice donna, ti avrebbe conquistato all’istante.
Lia Falconieri – Azienda Agricola Cieck
Non ti nascondo che questa volta ero assai preoccupata per la votazione – di questi tempi vai a sapere che può accadere – così per andare sul sicuro durante la cena ho fatto un po’ di campagna elettorale e questa volta ha vinto senza indugio Grandissima cagata. Abbiamo tutti tirato un grande sospiro di sollievo!
Grandissima cagata
Come sempre i ringraziamenti abbondano!
Grazie a tutt@ voi che vi siete prestat@ a fare da cavie in questa gustosa avventura e a digerire per i due giorni successivi! Grazie a E, a MG e F, a C e a S, a C per 2 ½, a B e a V, a D e a R, a S e F½, a C e a S, a P, a M e a B, a D, a A e E½, a D
Grazie ad Elena, Ennio, Alberto e a tutto Il Camaleonte – piola 2.0: siete sempre splendidi e brematurati al punto giusto. Grazie di cuore, mi fate sentire a casa.
I cadetti di Guascogna
Grazie a Bruno Boveri, pilastro alcolico di tutte queste cene: il merito della scelta dell’Erbaluce supercazzolo che avete degustato va a lui e a Cieck che lo produce: grazie Lia!
Bruno Boveri – Il grande Mostro dei vini
Grazie a LACHIMICA design: è merito loro se Ugo, sornione e ammiccante, partecipa ad ogni cena con l’innata e inconfondibile galanteria che gli si confà.
Grazie a Marco Del Comune che questa volta c’è e si vede: le foto sono ben brematurate!
C’è salsa e salsa
La consapevolezza è importante: è giusto che voi, cari palati amici e adorate boccucce amiche, sappiate esattamente gli ingredienti dei piatti che avete assaggiato, è bene possiate sommare gli ettogrammi di burro e le tazze di panna e le cazzuolate di maionese, è bello scopriate per induzione quanti chili avete guadagnato in una sola sera. Leggere per credere.
Non avevamo a disposizione attrezzature e ammennicoli supercazzoli quali doppie coppette di vetro a doppio fondo per il ghiaccio e padelle d’argento, ma c’era Mariloù alle crêpes – anche lei Ugo ti avrebbe conquistato all’istante – e per il salmone ho chiesto al Sovietniko, il salmone perfetto per ospiti un po’ «sofisticati» e sappilo, pure Giovanna ti farebbe impazzire.
Tutte le ricette che seguono, scrupolosamente seguite ed eseguite per l’occasione, sono tratte da Ugo Tognazzi, L’abbuffone. Storie da ridere e ricette da morire (1974), Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1985.
Ci vediamo martedì 10 aprile. A tavola con Ugo. Presto il menù, stessa spiaggia stesso mare.
“Un rituale famoso. Lui è forse uno degli uomini più intelligenti che ho conosciuto nella mia vita. Rallegrante, forse il più rallegrante insieme a Monicelli perché era molto sincero lui, non si inventava le biografie, non faceva le voci da attore… aveva una voce poi, una bella voce.
Aveva purtroppo un handicap: era certo e sicuro di essere un ottimo cuoco.
No.
Un disastro.
Aveva 3000 libri di cucina, no mille, nella sua biblioteca c’erano almeno mille libri di cucina e faceva da mangiare lui, e faceva il venerdì sera L’ultima cena dei 12 apostoli: invitava 12 amici, cucinava e faceva delle cose memorabili. Maial tonnè per esempio. Oppure fettoni di mortadella con il cellophane intorno perché non se ne accorgeva panati con le bistecche alla milanese e fatti fritti.
L’ultima cena dei 12 apostoli
Fan ridere perché… capisci?
Diceva: questa è una mia invenzione.
Va beh, ma è deleteria!”
“Chi c’era a quelle cene?”
“Ferrei, Monicelli, Benvenuti e De Bernardi, Luciano Salze, Adolfo Celi, beh mi ricordo un sacco di gente, più che altro erano i vecchi del cinema italiano.
Alla fine di una queste cene lui ha detto: voglio sapere il vostro parere.
Votazione segreta
Guarda non diranno mai la verità perché sono allenati a non dire la verità, quando vengono in teatro dicono meraviglia delle meraviglie e invece è una merda. Facciamo delle votazioni segrete.
Votante segretissimo
Si trattava di mettere in un bacile d’argento dei bigliettini con queste possibilità: straordinario, ottimo, sufficiente, insufficiente, cagata, grandissima cagata. (altro…)
Le cene di Ugo sono così: calorose, irriverenti, maschie, crapulone… e antani Ugo, anche la seconda l’abbiamo apparecchiata! Amici miei che cena, che vini, quanti grassi saturi e che personaggi tutti insieme all’ingrasso convivialmente seduti attorno alla stessa tavola.
Si è mangiato, si è bevuto, si è brindato, si è bevuto, si è mangiato, si è bevuto e nel frattempo si è chiacchierato, ci si è conosciuti, si è brindato e si è riso parecchio con l’obbligo di dire solo grandissime cagate ben brematurate.
E poi si è bevuto e si è mangiato, ma questo forse l’ho già scritto.
Una fatica che non ti dico.
Le tue ricette Ugo sono riuscite maschie e virili, in cucina abbiamo seguito l’Abbuffone alla lettera, errori di stampa inclusi.
Faccio così attenzione a seguire tutto pedissequamente che non ci fossero già i baffi di Bruno quasi avrei paura crescessero a me per osmosi.
Ma fortuna che c’è Bruno e ai baffi e ai vini ci pensa lui. E che vini.
Martedì sera era la volta di Poderi Cellario – Langhe doc Favorita “Snert”, “Inclivio” Rosa, “È Rosso” vino rosso, Moscato doc Piemonte – e Ugo credimi, ameresti loro e Fabio Cellario ti incanterebbe. Passateli a trovare, incanteranno anche voi.
Come sempre i ringraziamenti sono doverosi.
Grazie Ugo per queste sfrontate cene che mi fai apparecchiare.
Grazie a E & E, grazie ad A, grazie a M, grazie a P, grazie a tutto il Camaleonte piola 2.0, una scanzonata brigata familiare e ammodo.
Grazie a Bruno, ai suoi baffi e ai suoi vini.
Grazie a Fausto, grazie a Poderi Cellario e grazie ai loro vini supercazzoli.
Grazie a Marco Del Comune che stanco di vedere le mie orribili foto, oltre a deridermi, come potete vedere è venuto apposta da Milano e magia Ugo: questa volta le immagini sono brematurate alla perfezione!
Grazie a LACHIMICA design. #mifidodiCarlo
Grazie a tutti voi palati amici che vi siete fidati e siete venuti ad abbuffarvi e brindare all’immenso Ugo: grazie a A detto T, a M, a P, a G e ai suoi amici, a M, a B, a F e al suo amico, a D, a GL, a D, a R, a C. Grazie alla vostra goliardica presenza! Grazie W, che nonostante tutti i grassi di queste infinite cene resti magro.
Ci vediamo martedì 5 dicembre, il primo martedì del mese, con XXX. La censura e i piatti proibiti di Ugo.
P.S. Per chi se lo stesse chiedendo sì, anche questa volta ha vinto Grandissima cagata, ma fischiettiamo e facciamo finta di nulla, che poi Ugo ci resta male. Infami.
• Tutte le ricette che seguono, scrupolosamente seguite ed eseguite per l’occasione, sono tratte da Ugo Tognazzi, L’abbuffone. Storie da ridere e ricette da morire (1974), Biblioteca Universale Rizzoli, Milano 1985.
Frittata austerity
“Ingredienti (assolutamente non di importazione)
quattro patate
una cipolla media
un etto di pancetta affumicata
un bicchiere di latte
poco burro
olio quanto basta
ovviamente 6 uova
sale e pepe
In una padella con un po’ di burro friggete le patate che avrete tagliato a fettine molto sottili. Per facilitarne la frittura aggiungete ogni tanto un pochino di latte. LA cipolla, tagliata sottile, va messa in un altro padellino, e rosolata con un po’ di burro. Tagliate il bacon a fettine sottili e fatelo friggere in un terzo padellino.
In una terrina versate le uova, mescolatele, friggetele, e aggiungete le patate, le cipolle, e il bacon, che con una forchetta schiacciate e mescolate con le uova. Salate, pepate ed è pronto l’impasto per la frittata. L’operazione più difficile è quella di friggerla. Sapete voltare la frittata? Voi dovreste vedermi quando rigiro le frittate. Sono fantastico. Ricordatevi di usare sempre il coperchio, mai il piatto, per rivoltare le frittate.
E mangiatele sempre calde.
O fredde del tutto.”
Bresaola condita a modo mio
“Quando la bresaola è veramente buona, della Valtellina, stagionata al punto giusto, la si deve mangiare così come sta, affettata sottilmente e senza alcun condimento, perché il suo profumo veemente e i suo sapore acuto non possono, non devono essere violati. Ma siccome mio padre, da anni, ormai non se la sente più di andare in Valtellina partendo da Varese, dove abita, per poi raggiungermi a Roma con un paio di bresaole accuratamente selezionate, eccomi costretto a condire la bresaola che trovo qui, come la trovo, troppo fresca o troppo secca, troppo dura o troppo molle. Trovata soprattutto troppo facilmente in qualsiasi negozio di alimenti.
Però, condendola, frego la bresaola industrializzata, inganno l’ospite e risolvo brillantemente un antipasto.
Dispongo in un vassoio di portata le fette di bresaola affettate sottilmente e leggermente sovrapposte l’una all’altra, si’ da formare un fondo scarlatto. Unisco a mezzo bicchiere d’olio, messo in una ciotola, il succo di un limone, un cucchiaio colmo di senape, un po’ di sale, un buon pizzico di pepe appena macinato, e mescolo il tutto, virilmente, con una forchetta. Saper mescolare virilmente è da pochi. Trito poi una manciata di prezzemolo che spargo, gestualmente, sulla bresaola, e poi, d’istinto, verso anche il contenuto della ciotola così da ottenere degli arabeschi astratti per un antipasto concreto.
Dimenticavo di dire che anche il prezzemolo lo trito virilmente.”
Cavolfiore in budino
“Ecco gli ingredienti per questo delizioso budino: un cavolfiore possibilmente verde e perciò un broccolo romano, una besciamella fatta con mezzo litro di latte, quattro cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato, una fetta di prosciutto cotto, un po’ di burro e del pane grattato.
La preparazione è così semplice che quasi quasi neanche ve lo dico. Certo non è una vivanda thrilling, con suspense finale.
Fate bollire il cavolfiore o il broccolo. Poi passatelo fino a ridurlo in poltiglia, e mettetelo in una terrina. Nel frattempo avrete preparato la besciamella che unirete al cavolfiore passato e a quattro cucchiai di parmigiano. Tagliate a quadratini il prosciutto cotto e unitelo al composto, che verserete poi in una teglia precedentemente velata di burro. Sul composto sistemate tante farfallette di burro, l’ultimo cucchiaio di parmigiano, il pane grattugiato e mettete in forno per circa 10 minuti, e cioè fino a quando non avrà fatto una crosticina marrone. Servite caldo. Non bollente.”
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